Sep 9, 2008

Al Cern di Ginevra parte l’esperimento alla ricerca della “particella di Dio” - LHC e fine del mondo - Fuggite, fuggite da Ginevra, Saturno cambierà

l'oro in ferro... (Nostradamus)


(tratto da Panorama.it e la stampa)

L’esperimento Atlas nell’acceleratore Large Hadron Collider, a Ginevra
Se la storia dell’universo fosse un libro, il primo capitolo racconterebbe una gigantesca esplosione avvenuta quattordici miliardi di anni fa: il Big Bang. Domani i ricercatori del Cern inietteranno per la prima volta i protoni nel Large hadron collider (Lhc), un anello dalla circonferenza di 27 chilometri, a più di 100 metri di profondità. È una sorta di inaugurazione. L’obiettivo del progetto è di riprodurre nei prossimi mesi condizioni simili a quelle di pochi attimi successivi al Big Bang: nel circuito dell’Lhc, infatti, più di 100 miliardi di protoni saranno lanciati quasi alla velocità della luce e si scontreranno in quattro punti, sviluppando la più alta energia mai ottenuta in un esperimento. Analizzando le collisioni attraverso quattro gruppi di strumenti (Alice, Atlas, Cms, Lhcb), gli scienziati cercano le risposte sperimentali per alcuni interrogativi. Che potrebbero cambiare la comprensione di fenomeni fondamentali dell’universo, finora invisibili alle strumentazioni scientifiche.
Per la prima volta i ricercatori potrebbero essere in grado di osservare il bosone di Higgs che, secondo alcuni modelli teorici, assegna la massa alle particelle elementari. Tanto da essere definito “la particella di Dio”. “L’Lhc è circa dieci volte più potente dell’acceleratore di Chicago: secondo i calcoli potrebbe consentirci di osservarlo” dice Umberto Dosselli, vicepresidente dell’Istituto azionale di fisica nucleare. Ma altri quesiti attendono risposte. Da anni la comunità scientifica si interroga sulla materia e sull’energia oscura, che insieme costituiscono il 96% dell’universo: “Speriamo che l’energia elevata dell’Lhc, riproducendo le condizioni un millesimo di secondo dopo il Big Bang, ci permetta di capirne l’origine” precisa Dosselli. E ancora: nell’universo le dimensioni sono soltanto quattro (lunghezza, larghezza, altezza e tempo), come suggerisce anche il senso comune? Per la teoria delle stringhe, un modello che propone di unificare le quattro interazioni fondamentali, ne esistono altre. Che l’esperimento di Ginevra consentirebbe di rilevare.
Al progetto del Cern hanno lavorato più di 80mila scienziati con un budget di 6,4 miliardi di euro: è un team internazionale che ha partecipato alla costruzione dell’enorme circuito tra la Svizzera e la Francia. Dall’Italia arrivano 600 ricercatori: un terzo dei magneti superconduttori lungo l’anello sono stati costruiti proprio nella penisola. All’interno dell’Lhc, le due strumentazioni principali, Atlas e Lhcb, rileveranno qualsiasi interazione prodotta nell’acceleratore. Alice analizzerà gli ioni di nuclei pesanti, come il piombo, che saranno utilizzati in alcuni esperimenti al posto dei protoni: “Le energie locali derivanti dalla collisione saranno talmente elevate da generare il quark-gluon plasma, uno stato della materia che si pensa esista al centro delle stelle neutroni” chiarisce Dosselli. Ma nelle ultime settimane si è diffusa una preoccupazione alimentata dal passaparola sui mezzi di comunicazione: il mini “Big Bang” potrebbe generare un buco nero capace di inghiottire la Terra? Un’immagine suggestiva, degna di un film hollywoodiano. “Ha portato molta pubblicità” dice Dosselli “ma la probabilità è nulla: in natura i raggi cosmici ogni giorno generano 10mila miliardi di Lhc”.

The experiment Atlas at Large Hadron Collider in Geneva If it were a history of the book, the first chapter racconterebbe a gigantic explosion occurred fourteen billion years ago: the Big Bang. Tomorrow researchers from the Cern inietteranno for the first time protons in the Large hadron collider (Lhc), a ring from the circumference of 27 kilometers, more than 100 metres deep. It is a kind of inauguration. The objective of the project is to reproduce in the coming months conditions similar to those of a few moments after the Big Bang: dell'Lhc circuit in fact, more than 100 billion protons launched almost at the speed of light and deep into four points Developing the highest energy ever achieved in an experiment. By analyzing collisions through four sets of instruments (Alice, Atlas, CMS, Lhcb), scientists seek answers to some experimental questions. What could change our understanding of fundamental phenomena of the universe, so far invisible to scientific instrumentation. For the first time researchers might be able to observe the Higgs boson that, according to some theoretical models, gives the mass to elementary particles. Both as to be described as "the parcel of God". "The Lhc is about ten times more powerful The accelerator Chicago according to the calculations could allow us to observe" says Umberto Dosselli, vice president of azionale nuclear physics. But other questions await answers. For years the scientific community to reflect on the matter and dark energy, which together constitute 96% of all "We hope that energy high dell'Lhc, reproducing the conditions a thousandth of a second after the Big Bang, will allow us to understand the origin "states Dosselli. And again: in the universe are the only four dimensions (length, width, height and time), as also suggests common sense? For the string theory, a model that proposes to unify the four fundamental interactions, there are others. That the Geneva experiment would detect. The project of CERN have worked more than 80mila scientists with a budget of 6.4 billion euros: it's an international team that has participated in building the huge circuit between Switzerland and France. From 600 researchers arrive: one third of superconducting magnets along the ring were built precisely in the peninsula. Within dell'Lhc, the two main instruments, Atlas and Lhcb, detect any interaction produced nell'acceleratore. Alice analyse ions of heavy nuclei, such as lead, to be used in some experiments instead of protons: "The local energy resulting from collisions are so high to generate the quark-gluon plasma, a state of matter that is thought to exist center of neutron stars "clarifies Dosselli. But in recent weeks has spread a concern fed by mouth on the means of communication: the mini "Big Bang" could generate a black hole capable of swallowing the Earth? A charming, worthy of a Hollywood movie. "He brought a lot of publicity," says Dosselli "but the probability is nothing in nature cosmic rays every day generate 10 thousand billion Lhc."

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