
Scusate la presunzione, chiedo venia.
Ma dopo aver inviato il 14 Ottobre ad Alfonso Signorini o meglio alla redazione per la posta dei lettori di TV Sorrisi e Canzoni una mail un po' amara sulla qualità delle notizie e sulla ricerca morbosa e la voglia di propinarci sempre più episodi di violenza all'ora di pranzo,mi son trovato a leggere l'editoriale del NR. 43 di Sorrisi con una forma e una serie di contenuti molto simili alla mia mail. Se sono presuntuso vi chiedo scusa, ma le cose sono due: o il Direttore ha voluto ammorbidire le parole di protesta rigirandole a mo' di editoriale in maniera più soft pur prendendo spunto dalla mia mail ( se ne ha dato lettura...) oppure mi troverò a considerarmi un eccellente editorialista dal momento che con estremo tempismo e precisione, mi son trovato vicino alle idee del Direttore di TV Sorrisi e Canzoni in un articolo così importante come l'editoriale di uno dei settimanali più famosi d'Italia.
Con questo post voglio solo rendervi partecipi da una parte dell'entusiasmo che provo nell'aver pensato le stesse cose del prof. Signorini; dall'altra l'eventuale rammarico di non aver ricevuto "citazione" qualora le mie parole possano essere state da spunto per quell'articolo. Che dire, potrei scrivere per Sorrisi a questo punto... (?) Beh, torniamo alla realtà ed al lavoro di tutti i giorni! Un saluto a tutti!
TESTO DELLA MAIL inviata a info ( AT ) sorrisi . com il giorno 14.10.2010 alle ore 13.23.36
Egregio Direttore, sono le 13.15, e un quarto d'ora fa ero sintonizzato su Canale 5 per vedere il telegiornale. Ora mi trovo qui al PC, avendo preferito spegnere la TV, visto l'umore che il "prodotto" del dott. Clemente Mimun e la sua "Corte" provoca sempre più spesso negli animi dei telespettatori. Se vogliamo è anche un appello, il mio, a cui son certo, vorranno unirsi tante migliaia di persone schifate da quello che ci servite ogni giorno a tavola. E’, perchè mentre siamo a pranzo, nella pausa dopo una mattinata di lavoro, ci troviamo di fronte a tragedie e violenze di ogni genere che accadono qua e là, e a cui viene data enfasi ed importanza in maniera, se vogliamo forzata! Mi riferisco al fatto che uno spettatore di un certo livello, è in grado di discernere sulla qualità di una notizia: capire se dall'altra parte c'è una morbosa ricerca del "fattaccio" e dell'episodio di violenza. Caro direttore del TG5, ci faccia sorridere un po'! L'unica nota positiva di questo breve quarto d'ora, è stata la notizia dei minatori cileni tratti in salvo... anche se non manca, nell'edizione delle 20.00 del 13 ottobre, quell'ignobile paragone coi concorrenti del Grande Fratello che escono dalla casa; forse era meglio pagare lo spot a Mediaset invece di malcelarlo dietro una notizia così bella! Nicola Mancini
TESTO DELL'EDITORIALE del NR. 43 di Sorrisi
Care lettrici e cari lettori, non abituiamoci mai alla violenza. Anche se la televisione fa di tutto in questi giorni perché ciò accada. La scorsa settimana le storie di cronaca nera si sono tragicamente accavallate: un tassista milanese è stato massacrato di botte e ridotto in coma per aver inavvertitamente investito un cane. Le immagini della donna romena che si è presa un pugno in metropolitana ed è stata per cinque minuti a terra sotto gli occhi dei passanti senza soccorsi (ora è in fin di vita) erano angoscianti. Per non parlare del caso di Sarah Scazzi. Ha ragione da vendere Walter Veltroni: a «Porta a porta» l’ho sentito dire che viviamo in un sistema televisivo malato, irreversibile. Il fratello della Scazzi, dopo l’annuncio che il corpo di Sarah era stato trovato senza vita, anziché correre in famiglia è passato prima nel salotto de «La vita in diretta» per rilasciare la sua prima intervista. Ecco, pur capendo l’ansia da scoop da parte dei colleghi, bisognerebbe davvero porre un limite al cattivo gusto. Ben vengano le storie dei minatori tratti in salvo in Cile: la loro catarsi (nel senso greco del termine) è simbolo di un ritorno alla vita e ha riempito di gioia il cuore di tutti. Il significato profondo e così umano delle loro immagini è stato paragonato all’uscita dei concorrenti dalla casa del Grande Fratello. Ebbene sì: mi è toccato sentire anche questo. Alla prossima!
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